Quando ci si avvicina al mondo del coaching, spesso si è mossi dalla passione per aiutare gli altri a realizzare il loro pieno potenziale.
Contrariamente a quello che si crede comunemente, però, il coaching non consiste nel fornire consigli o aiuto, tutto il contrario: è un mestiere intrinsecamente legato ai valori, alla responsabilità e alla fiducia.
Se hai letto il manifesto di Orme di Luna, saprai che l’etica è uno dei valori fondanti della scuola e della professione che tutti gli studenti e le studentesse porteranno poi nel mondo.
L’etica è il terreno su cui poggia il coaching: è il fondamento su cui costruiamo la fiducia e la credibilità con i nostri clienti.
Ma cosa significa davvero essere etici nel coaching?
Vuol dire assumersi la responsabilità di comprendere e rispettare i bisogni, i valori e i confini dei nostri clienti.
Vuol dire tutelare il benessere del cliente, anche consigliandogli altri professionisti, quando riconosciamo che non siamo noi la figura giusta per il loro problema.
Vuol dire impegnarsi a creare un ambiente sicuro, rispettoso e non giudicante in cui il cliente possa esplorare liberamente e crescere al suo ritmo.
Per questo motivo considero l’etica non come un aspetto marginale della formazione, ma come il cuore pulsante di ciò che facciamo come coach, perché essere bravi coach non può prescindere dall’essere persone etiche, responsabili e consapevoli dell’impatto che hanno sul mondo intorno a sé.
Cos’è il coaching e l’importanza del codice etico
La relazione di coaching si basa sul supporto e lo scambio continuo con il cliente, spesso in tematiche in cui c’è in gioco una profonda trasformazione e crescita personale.
Per questo motivo, è fondamentale creare una relazione di fiducia e rispetto reciproco tra coach e cliente, fondata su una comunicazione aperta, non giudicante e centrata sul cliente.
Ti ho già parlato di come tutelare la tua professionalità e il tuo cliente con un contratto di coaching.
Questo rapporto è il terreno fertile in cui cresce il cambiamento e la trasformazione, ma senza un solido codice etico che lo guidi, il coaching rischia di perdere la sua integrità ed efficacia.
Rispettare un codice etico è un vantaggio da entrambe le parti, perché non solo protegge i clienti da eventuali abusi, ma promuove anche una pratica di coaching responsabile, efficace e rispettosa.
Quali sono i principi chiave del coaching professionale
Il mestiere del coach purtroppo non ha una regolamentazione ufficiale in Italia. Per questo motivo, alcune associazioni hanno stilato dei principi chiave a cui aderiscono tutti i coach che ne fanno parte.
Ecco quali sono quelli che seguo io come coach e trasmetto agli allievi di Orme di Luna:
- Rispetto e accettazione: Il coaching si fonda sull’accettazione incondizionata e il rispetto del cliente, indipendentemente dalle sue convinzioni, scelte di vita o sfide personali. Questo principio sottolinea l’importanza di creare un ambiente sicuro e non giudicante in cui il cliente si senta libero di esplorare e crescere con il supporto del coach.
- Fiducia e riservatezza: La fiducia è un pilastro fondamentale del coaching. Durante una sessione possono emergere tematiche delicate e soprattutto private, e il coach deve garantire che tutto ciò che viene condiviso resti confidenziale.
- Autodeterminazione del cliente: Ripeto sempre che, contrariamente a quello che si pensa, il coaching non è una relazione d’aiuto. Il cliente è considerato il maggiore esperto per quello che riguarda la sua vita e le sue scelte, che non possono essere in alcun modo influenzate dal coach. Il nostro ruolo è quello di sostenere il cliente nel prendere decisioni autonome e responsabili.
- Competenza professionale: Solo perché non esiste un ordine professionale e molte persone si improvvisano coach, questo non vuol dire che sia etico farlo. Un coach deve avere una qualifica e le giuste competenze per svolgere il proprio lavoro in modo efficace ed etico. Questo include la formazione continua, la supervisione e l’aggiornamento riguardo alle pratiche nel campo del coaching.
- Integrità e onestà: Il coach si impegna a essere trasparente sulle proprie competenze, esperienze e limiti, agendo sempre nell’interesse del cliente. Anche quando si tratta di indirizzarlo verso un altro professionista e di fatto perdere un guadagno economico!
- Responsabilità individuale e sociale: Non solo la pratica del coaching deve essere etica, sicura e rispettosa nei confronti dei clienti e della professione, ma questa etica deve riflettersi nel comportamento di tutti i giorni, nella vita privata e nella società nel suo complesso.
- Continua riflessione e crescita: Come coach, è necessario mettersi continuamente in gioco. Il coaching è un processo continuo di riflessione e crescita personale e professionale, in cui ci si impegna a esaminare criticamente la propria pratica, ad apprendere dagli errori e a cercare costantemente di migliorare le proprie competenze e conoscenze.
Etica: differenze tra psicoterapia, counseling e life coaching
Molto spesso si fa confusione tra queste tre figure, ma in realtà si tratta di professioni molto diverse tra loro, che hanno confini ben definiti e ampi.
La psicoterapia è un trattamento clinico che si concentra sul trattamento di disturbi mentali, emotivi o comportamentali.
I terapeuti, che possono avere una base professionale come psicologi o psichiatri, utilizzano approcci basati su evidenze per aiutare i clienti a comprendere e affrontare le radici dei loro problemi.
La psicoterapia si svolge generalmente su lungo termine e può coinvolgere la risoluzione di traumi passati, la gestione delle emozioni e l’apprendimento di nuove strategie di adattamento.
Il counseling si concentra sull’aiutare le persone a risolvere problemi specifici, migliorare le relazioni o affrontare sfide della vita quotidiana.
I counselor, che possono essere psicologi, assistenti sociali o altre figure professionali formate in scuole professionali di counseling, offrono sostegno emotivo, consulenza e orientamento pratico per affrontare problemi come il lutto, lo stress lavorativo, i conflitti familiari o i problemi di relazione.
Il counseling è generalmente orientato verso il presente e può essere di durata minore rispetto alla psicoterapia.
Il life coaching si propone di accompagnare le persone a identificare e raggiungere i propri obiettivi personali e professionali.
Un coach lavora con clienti che desiderano apportare cambiamenti positivi nella propria vita, come migliorare le abilità di leadership, gestire il tempo in modo più efficace, trovare un equilibrio tra vita lavorativa e vita privata o perseguire una carriera più gratificante.
A differenza della psicoterapia e del counseling, il life coaching si concentra principalmente sul futuro, incoraggiando il cliente a identificare obiettivi chiari e a sviluppare strategie concrete per raggiungerli.
Se stai pensando di portare il coaching come strumento nella tua professione, per comunicare meglio con i tuoi clienti e collaboratori, scopri il master annuale Orme di Luna: a settembre parte la nuova edizione!