Nel coaching, la comunicazione gioca un ruolo fondamentale nel creare un rapporto di fiducia e comprensione tra coach e coachee: ti ho già parlato di uso del linguaggio, uno dei pilastri di Orme di Luna.
Le parole, infatti, sono molto importanti, ma la comunicazione non verbale svolge un ruolo altrettanto significativo nelle relazioni, anche quella tra coach e coachee.
La capacità di interpretare e utilizzare efficacemente la comunicazione non verbale può fare la differenza tra una sessione di coaching riuscita e una meno efficace.
Comunicazione non verbale: cos’è e perché è importante
Comprendere i vari aspetti della comunicazione non verbale può permetterti di migliorare la qualità delle tue sessioni, instaurando un legame più profondo e autentico con i tuoi coachee, facendoli sentire compresi e accolti.
Ma cosa si intende esattamente per comunicazione non verbale?
Definizione di comunicazione non verbale
La comunicazione non verbale comprende tutti quei segnali che non vengono espressi attraverso le parole. Include gesti, espressioni facciali, postura, tono della voce, contatto visivo e persino il silenzio.
Si tratta di elementi che possono trasmettere una vasta gamma di emozioni e intenzioni che spesso le parole non riescono a esprimere.
Ad esempio, un sorriso può trasmettere accoglienza e apertura, mentre le braccia incrociate possono suggerire un atteggiamento difensivo o disinteressato.
La postura e i movimenti del corpo possono esprimere sicurezza o insicurezza. Il tono della voce può aggiungere sfumature al significato delle parole pronunciate, indicando entusiasmo, sarcasmo o incertezza.
Ogni aspetto della comunicazione non verbale contribuisce a costruire un quadro completo del messaggio che viene trasmesso.
Come coach, è importante riconoscere questi elementi nel tuo interlocutore, ma anche usarli in modo da trasmettere accoglienza e sicurezza.
Importanza della comunicazione non verbale nel coaching
Durante una sessione di coaching, la comunicazione non verbale è fondamentale per creare un ambiente di fiducia e sicurezza.
Con un po’ di esperienza, ti accorgerai che i coachee si sentono più compresi e accolti quando sei in grado di interpretare correttamente i loro segnali non verbali.
Ad esempio, potresti notare segnali di disagio o nervosismo e adattare il tuo approccio per mettere a proprio agio il coachee.
Questo tipo di comunicazione potrebbe permetterti di percepire sentimenti e pensieri che potrebbero non essere espressi verbalmente, rendendo le sessioni più profonde ed efficaci.
Attenzione: questo non vuol dire che devi trasformarti in un veggente!
Notare un segnale può metterti sull’attenti e darti la possibilità di chiedere conferma delle tue sensazioni al coachee, aprendo così all’esplorazione, ma non dare per scontato che le tue interpretazioni siano necessariamente corrette.
È altrettanto importante che tu sia consapevole dei tuoi segnali non verbali. Ad esempio, una postura aperta e rilassata può incoraggiare il coachee a essere più aperto e onesto.
Allo stesso modo, un tono di voce calmo e rassicurante può aiutare a ridurre l’ansia del coachee.
Come sviluppare competenze comunicative non verbali
Insomma, è chiaro che il linguaggio del corpo sia un elemento molto importante per le tue sessioni di coaching: fa parte del mettersi in ascolto e cogliere le sfumature di chi ti sta di fronte.
Anche questa abilità non è innata, ma si allena nel tempo, mettendola in pratica il più possibile.
È il motivo per cui una buona scuola di coaching dedica spazio alla pratica tra studenti.
Per migliorare le tue abilità, puoi mettere in pratica strategie nella vita di tutti i giorni: anche così puoi allenarti per migliorare le tue sessioni di coaching.
Strategie per migliorare la comunicazione non verbale
Una delle strategie più efficaci è la pratica dell’auto-consapevolezza. Riconoscere e comprendere i propri segnali non verbali può aiutare a migliorare l’interazione con i coachee.
Uno strumento che puoi usare è il feedback video: registrati durante una sessione (chiedendo il permesso al coachee!) per riguardarti e analizzare i tuoi movimenti.
Un altro strumento molto utile a tua disposizione è l’osservazione: ogni giorno interagisci con altre persone, e osservarle con occhio critico può aiutarti a identificare modelli e segnali.
Per facilitarti, puoi iniziare guardando interviste online, in modo da poterle mettere in pausa o rivedere alcuni punti per studiarle meglio.
Anche l’imitazione può essere un’ottima alleata.
Prova a guardare i discorsi di speaker famosi ed efficaci, per avere spunti sull’uso di gesti e contatto visivo per coinvolgere le persone.
Può esserti utile anche tenere un diario in cui annotare le tue osservazioni, per monitorare i tuoi progressi.
Tecniche di ascolto attivo nel coaching
Leggere solamente il linguaggio del corpo, soprattutto in una sessione di coaching, può risultare inutile, se non si pratica anche l’ascolto attivo.
Questo approccio si distingue da quello a cui siamo abituati nella vita quotidiana, quando più che altro ascoltiamo quello che ci dice l’interlocutore per metà, mentre pensiamo già alla risposta da dare.
Praticare l’ascolto attivo richiede un’attenzione consapevole alla comunicazione e una sospensione del giudizio, per accogliere quello che l’interlocutore sta dicendo, senza basarsi su interpretazioni personali che potrebbero essere sbagliate.
Una delle chiavi della comunicazione nel coaching è mantenere il contatto visivo, che segnala attenzione e interesse.
Anche espressioni e gesti, come sorridere e annuire, possono rassicurare il coachee e incoraggiarlo a condividere più apertamente ciò che pensa.
Persino il silenzio gioca un ruolo importante: quando viene usato strategicamente, permette al coachee di riflettere e approfondire le proprie risposte.
Un ulteriore elemento dell’ascolto attivo è la parafrasi, che consiste nel ripetere con parole proprie ciò che il coachee ha detto. Questo gesto ha due benefici: da una parte ti permette di assicurarti che hai capito quello che il coachee ti sta comunicando, dall’altra dimostra che stai ascoltando attentamente.
Comunicazione verbale e non verbale: porta le tue sessioni al prossimo livello
Che tu sia un coach o che tu faccia un altro lavoro, in cui hai bisogno di implementare una comunicazione interna efficace, gli elementi verbali e non verbali sono molto importanti.
Siamo abituati ad ascoltare distrattamente e a basarci sulle nostre interpretazioni delle parole dei nostri interlocutori, ma l’ascolto attivo e l’osservazione del linguaggio del corpo aiutano a rendere la comunicazione più fluida ed efficace.
Se vuoi integrare il coaching nella tua professione, le iscrizioni al Master in Coaching Orme di Luna sono aperte: la comunicazione è uno degli elementi principali della formazione.